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adunque per certo che nelle discussioni le più violenti il sangue freddo del Crispi non lo abbandona un istante. Questa qualità è del resto propria degli uomini veramente forti e superiori. Se noi ci facciamo ora ad esaminare i principali discorsi detti dal Crispi, i dobbiamo convincerci ch’egli è un oratore succoso, logico e stringente. La sua maniera di porgere è tutt’altro che avvocatesca. Egli parla a voce alta e vibrata, ma senza enfasi e non mira affatto alla magniloquenza.

Il Crispi è un uomo che legge e studia continuamente; non vi ha opera d’economia politica o d’amministrazione che veda la luce in Europa, ch’ei non si procuri e non analizzi e commenti. Uomo d’ordine e di precisione la più scrupolosa in tutte le sue faccende private, il Crispi è giustamente rispettalo e stimato anche dai suoi più acerbi avversari politici. Noi non crediamo sorprender nessuno affermando che un tal uomo, dotato di sì eminenti qualità e che già ha resi incontestabili servigi alla patria, è destinalo ad occupare i posti più elevati e più utili, nei quali saprà nuovamente rendersi benemerito del paese.





Quando vennero in discussione alla Camera dei deputati le leggi sulle tasse di registro e di bollo, un rappresentante di alta e quasi colossale statura, si alzò dai banchi della sinistra e cominciò con molta pacatezza e altrettanta lucidità a parlare su quel progetto di legge, rivelando una profondità di dottrina, che attirò ben presto sopra di lui l’attenzione de’ suoi colleghi e delle tribune. Questi era l’avvocato De Luca. Da quel momento in poi tutte le leggi finanziarie di qualche importanza o l’hanno avuto per relatore, o sono state considerevolmente modificate dagli importanti emendamenti, ch’egli è riuscito a farvi introdurre.

Il De Luca appartiene ad una famiglia di scienziati; i suoi quattro fratelli, tutti quattro buoni e fervidi pa-