Pagina:Calani - Il Parlamento del Regno d'Italia, vol 3.pdf/272

Da Wikisource.

— 1122 —

aprile, ministro dell’interno e della polizia generale.

Non volli accettare cotale uffizio.

Non andò guari che fui deputato al parlamento napolitano dal suffragio di circa ottomila elettori. Fui uno dei capi e degl’iniziatori dell’opposizione nel parlamento, nè fui straniero ai più interessanti lavori di quella intrepida e sapiente assemblea.

Nel settembre del 1849 fui imprigionato pei fatti troppo noti del 15 maggio, e travolto in quattro processure di Stato, tra le quali in quella che s’intitolava della Unità Italiana. Emersi per ventura incolume da tali sirti, ma dopo quattro anni di cattività fui esiliato nel 1853 negli Stati Uniti d’America. Giunto però in Malta in’ebbi licenza dal Governo inglese di fermare il mio soggiorno colà, ed ivi stetti a languire sino al 13 settembre 1860.

Con decreto anteriore al mio ritorno in patria fui nominato avvocato generale della Corte suprema di giustizia in Napoli. Nell’elezioni generali dei deputati al primo parlamento italiano fui scelto dalla provincia di Salerno a rappresentarla in quel consesso quasi contemporaneamente alla mia nomina di consigliere per la grazia e giustizia nella luogotenenza del Principe di Carignano; nella quale carica non rimasi che assai breve spazio di tempo per l’immediato scioglimento della luogotenenza nelle provincie meridionali, e fui restituito al Collegio supremo col grado, onori e soldo di vice-presidente. Sono quattro anni e più che occupo questa sede.

Fui nominato senatore del regno con decreto del 15 maggio 1862 e Commendatore dell’Ordine di S. Maurizio e Lazzaro nel 17 giugno dello stesso anno.



deputato.


Anche questi è uno dei più abili ed esperti ufficiali superiori della marina italiana. Egli è napolitano, ed