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tario al Parlamento siciliano. Poco dopo veniva spedito insieme al principe di Torremuzza ad offerire la corona di Sicilia al duca di Genova.

Cacciato in esilio nel 1849, per essere stato compreso in una nota di proscrizione di 45 siciliani, pubblicata dal principe di Satriano, luogotenente di Ferdinando II nell’isola nei dodici anni che visse lontano dalla sua patria, intraprese lunghi viaggi, durante i quali ebbe luogo di perfezionare la sua mente, sempre tenendo fermi i propri principi di condotta sociale e politica, e sperando che avesse a sorgere un giorno in cui gli fosse dato di poter esser utile di nuovo al proprio paese. Questo giorno sorge difatti, ed il 24 giugno del 1860 il principe di San Giuseppe venne spedito dal prode generale Garibaldi in missione strordinaria presso il governo britannico, missione ch’egli adempì con tutto lo zelo e patriotismo che lo caratterizzano.

Tornato in patria dopo il plebiscito che decretava l’annessione della Sicilia al regno italiano, egli fu con nomina regia del 20 gennajo 1861 elevato alla dignità di senatore del regno.





Nato in Trapani da illustre famiglia, nel luglio del 1808, ricevette nelle domestiche mura un’accurata educazione, che fece sviluppare in lui di buon’ora quei germi felici, consistenti sopratutto in una mente sveglia e pronta che ben s’accoppia con un carattere calmo e dignitoso ad un tempo.

Salito sul trono di Napoli Ferdinando II, sembrò voler questi dapprima tener conto delle tendenze liberali del proprio secolo col metter al posto dei vecchi e corrotti funzionarî dello Stato alcuni dei giovani, che si facevano maggiormente notare per onestà di modi e coltura d’ingegno; per tal guisa avvenne che il marchese di Torrearsa, il quale go-

  1. Dobbiamo la comunicazione di questi cenni biografici alla gentilezza del signor marchese di Castelmaurigi.