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di nuovo al Paleocapa il portafoglio dei lavori pubblici, che venne da esso questa volta accettato.

Nei molti anni che codesto ministero, de’ più importanti, rimase affidato alle vigili mani del nostro protagonista, questi non cessò di promuovere per quanto stava in lui tutti quei pubblici lavori di cui maggiormente il paese abbisognava, e che potevano tornargli meglio proficui, dotando di un buon sistema di strade ordinarie l’isola di Sardegna, intendendo efficacemente ad estendere quella rete di ferrovie di cui era suo avviso dovesse esser coperto tutto il regno, promovendo del pari e dando notevole sviluppo alla rete dei telegrafi elettrici, ordinamento ed impulso ai lavori di porti e spiaggie.

Costituitasi nell’anno 1855 in Parigi, per opera del sig. di Lesseps, una commissione internazionale di scienziati ed ingegneri per istudiare il progetto del taglio dell’istmo di Suez, il Paleocapa vi fu chiamato qual membro rappresentante gli interessi del regno Sardo, venendo quindi invitato a far parte del consiglio d’arte che doveva avere l’alta sovraintendenza sull’esecuzione dei lavori. Nelle prime sedute tenute a Parigi dalla suddetta commissione, della quale eragli stata offerta la presidenza (ch’egli non volle accettare), fece prevalere l’opinione che il canale dei due mari dovesse essere incassato e liberamente comunicante col mare da ambo le parti. Confutò in appresso vittoriosamente le censure fatte all’impresa, sia dal lato tecnico, che economico, e specialmente quelle esposte nel parlamento inglese dal celebre Stephenson.

Le frequenti malattie d’occhi da cui fu afflitto e la di lui persistenza ed assiduità nel lavoro, lo condussero sventuratamente ad una totale cecità, che nel 1857 costrinse quel sommo uomo a dimettersi dal ministero, e a rientrare nella vita privata. Ma il favore e la stima che gli professavano i suoi colleghi e la benevolenza ben meritata del re fecero ch’egli seguitasse a far parte del gabinetto qual ministro senza portafoglio.

In quest’ultima posizione si mantenne fino al momento dell’armistizio di Villafranca, conosciuto il quale,