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Pagina:Callimaco Anacreonte Saffo Teocrito Mosco Bione, Milano, Niccolò Bettoni, 1827.djvu/61

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amori di Arsinoe, si diportava con tanta superbia e violenza, che cadde in odio alla sposa ed a tutta la reale famiglia. Si bramò di avere a re il figlio di Tolomeo. Furono tese insidie a Demetrio, e fu assalito mentre si giacea con Arsinoe, la quale, ascoltando la voce di Berenice che stava sulla porta, e comandava che si perdonasse a sua madre, difendea a suo potere la vita di Demetrio. Egli fu ucciso, Berenice si maritò a Tolomeo adempiendo il giudizio e la volontà di suo padre. Giustino Libro 26. Devesi al Ch. Sig. Ennio Quirino Visconti la lode di avere il primo illustrato questo passo, indicando una storia, che sì chiaramente ci scopre qual fosse il fatto memorabile, che meritò a Berenice le nozze di Tolomeo.

(4) La lezione di Bentlejo
Atque ibi me cunctis pro dulci conjuge divis
è evidentissima.

(5) Mureto leggeva:

.......... pollicita est

Si reditum retulisset is haud in tempore longo, et

Captam Asiam Ægypti finibus adjcoret.

Che è quanto dire: vi proferisco, o Numi, la mia Chioma se mio marito tornerà salvo e vincitore dall’Asia, e in picciol tempo. Condizioni sono queste, che racchiudono il voto di una ambiziosa e superba regina anzi che di una tenera sposa. Io ho seguita altra lezione:

.......... pollicita est

Si reditum retulisset. Is haud in tempore longo

Captam Asiam Ægypti finibus addiderat.