Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/179

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lettere 173

del cristianesimo, e molti errori passati che tardano la fortuna del suo imperio;

7.° augumentar le rendite del regno di Napoli a centomila ducati piú del solito, e con gloria del re e benefizio di vassalli e crescimento, e levar le gabelle dannose al popolo: e ’l medesimo prometto fare in tutti i regni ed in quel del santo pontefice pro rata, con facilitá grande;

8.° far che il re in una volta guadagni quasi un million d’oro per impiegarlo ad un’impresa importantissima a tutta la sua monarchia e con beneficio de’ popoli;

9.° far un libro contra gentili dell’Indie orientali ed occidentali, che ognuno possa convincerli con li principi di ciascuna setta loro e con la raggione commune, poiché non credono autoritá; attissimo a scompigliar quelle nazioni e tirarle a sé con meraviglia;

10.° dar un libro contra luterani e contra tutti eretici, dove efficacemente ogni mediocre ingegno possa convincer tutti eresiarchi alla prima disputa efficacemente, che di nullo modo si possa rispondere; e che il modo fin mo’ tenuto con loro è uno allongar la lite: il che è spezie di vittoria a chi mantiene il torto;

11.° andar in Germania e convertir alla fede catolica due almeno de’ principi potentati, lasciando qua cinque parenti per ostaggi e tornar fra quindici mesi con l’ambasciator di pace al papa, e mostrar come io per grazia di Dio posso questo fare;

12.° far cinquanta discepoli armati di ragione, autoritá, profezie, riscontri e voglia di martirio, e mandarli a predicare contro eretici in Germania con gran frutto, mostrar la imminente ruina di quelli, e che essi si confessino vinti; ma noi non sapremo cogliere il frutto della vittoria;

13.° far di nuovo tutte le scienze naturali e morali, cavandole dalla Bibia e santi padri, per distogliere la gioventú da filosofi gentili, officina del macchiavellesmo; e che questi libri avanzino Aristotele e Platone di veritá, chiarezza, facilitá, efficacia di ragioni e d’esperienza, per consenso di tutti quelli che l’esamineranno con senno vero;