Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/208

Da Wikisource.
202 t. campanella

Dionigi di Castelvetere, mio discepolo, lettor in teologia, che possa venir in Roma a negoziar le cose mie. E son certo che ci vederemo nell’anno santo, s’io arrivo a questi favori. Potrá avvalerse del signor secretano Ciampoli e del signor Ascanio Filomarino, e dell’autoritá dell’illustrissimo suo cardinale. Non dico piú a chi è ben affetto per natura e per virtú, a cui fa ingiuria la preghiera. Dio la conservi a sua gloria. Amen.

 Napoli, 25 di giugno 1624.

Di V. S. molto illustre
servitore affezionatissimo
Fra Tomaso Campanella


XLV

Al medesimo

Ringraziandolo dell’interesse che prende per lui e pe’ suoi studi, lo esorta ad occuparsi, insieme con lo Schopp ed altri amici, della stampa delle opere dedicate al papa e di quelle che si trovano a Roma; e lo prega nuovamente di voler ottenere la licenza a fra Dionigi nel cui ingegno e perizia egli confida non poco di essere richiesto a Madrid in nome della religione domenicana.

Molt’illustre signor mio osservandissimo,

Non vede poco con l’occhio dell’intelletto Vostra Signoria molto illustre, poiché è andata buscando per tutto quel ch’il Senno divino per me, suo vile strumento, soggerisce al mondo; e dentro alle fosse e luoghi di tormento ha penetrato con che tranquillitá d’animo vittorioso sto trattando la causa del Senno eterno a beneficio del mondo, qual io richiamo alla scola sua, e non degli uomini chi per la causa mi fan guerra, come il secolo sequente conoscerá. La ringrazio di questo studio e la