Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/240

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234 t. campanella

che dal buio della compassione uscii al chiaro dell’invidia statistica chi procura sia riferito a Vostra Beatitudine, bench’io dicessi e facessi miracoli, sempre meno. Non mente chi dice: Fugit potentum limina veritas etc.; e sempre mi travagliano in ciò fidáti, perché divenga co’ lamenti noioso a Vostra Beatitudine: e s’ella non fosse tutto occhi e tutto orecchie, come l’animal sacro d’Ezechiele, ante et retro, io sarei giá spento.

Quanto alle Censure che donai, veda non sia ingannata, perché son piú ch’io non dico: io vostro Zopiro solo, solo. Il mio libro contra ateisti prova efficacemente che Dio è, e la providenza, e l’immortalitá dell’anima; e la religion costar secondo la natura universale, non secondo l’arte di statisti: e fa frutto grande dove è ito. Vostra Beatitudine l’esamini, perché nullo scrittore dimostra tanto evidentemente. Dubito che si stampi di novo avanti che si riconci secondo la bulla di Vostra Beatitudine. La qual da alcuni per far danno a me, tanto tempo trattenendomi, è interpetrata contra Mosè, contra san Paolo, contra i padri e scolastici, e contra i concili e ’l ius naturale, con poco rispetto del senno altissimo di Vostra Beatitudine. Donai di ciò un foglietto all’eminentissimo Ginnetti. Supplico Vostra Beatitudine lo veda; e liberi questo libro per ben di veneti ed oltramontani e di tanti vacillanti chi me lo cercano instantissimamente. E ’l vostro servo sta scornato donec etc., oltre il danno, e per Vostra Beatitudine e per me.

Il marchese Manso napoletano, vecchio d’etá e dottrina, vuol venire a morir in Roma ed aiutarmi con le sue ricchezze — ché non ha figli né parenti — a far il collegio Barberino di tutti primi ingegni d’Europa. Ma senza il consenso di Vostra Beatitudine non vuol partire. Supplico mi dia licenza ch’io li scriva ch’a Vostra Beatitudine piace etc. E dir al signor Cardinal Ginnetti che faccia il breve della chiesa di regnicoli che m’è giá concessa. Da tutte parti d’Europa mi scriveno lodando Vostra Beatitudine in me suo liberato, e desiano questa academia per ristoro della religione e delle scienze. E questa è la via, per far caminar i zoppi, conciar prima le gambe; altrimenti, son vani i comandamenti