Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/32

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26 t. campanella

republica ancor non vista, da profeti antevista nella tranquillitá di Gerusalem liberata da Babilonia d’eretici cd infedeli, e da sapienti di tutte nazioni predicata, ed aspettata dalli popoli, come pregamo che si faccia la volontá di Dio in terra come si fa in cielo; e che tocca a’ re di Spagna congregarla e far una greggia ed un pastore, sotto li cui auspicii si cominciò a girar tutto il mondo. E ch’egli è cattolico, universale e mistico Ciro ch’ha da metter il continuo sacrificio in terra, in ogni momento celebrandosi messa nello suo stato; e cosí è antevisto da tutti profeti ed astrologi, e prefigurato in Esdra, Neemia, Isaia etc. E farò che ’l sommo pontefice n’abbia gran contento, e tutti principi sian forzati a crederlo e volerlo senza invidia, ed assicurarli con grand’arte certa e sicura dalla gelosia di stato; e che tutti popoli d’ogni nazione anche infedeli lo desiderino e faccino che sia; perché dove inchina per profezia ed opinione di savii il ben comune, per natura inchina anche l’imperio come sanno i politici dotti nell’istorie.

2°. Far un libro secreto al re, come possa arrivar facilmente a questa monarchia, e presto per via politica e profetale sicura, e scoprir molti errori chi tardâro la fortuna di suo imperio; e far un altro al papa del medesimo modo.

3°. Un volume contra politici e macchiavellisti chi son la peste di questo secolo e di tal monarchia, fondando la ragion di stato su l’amor parziale; mostrando a loro con novi ed efficaci argomenti quanto s’ingannano nella dottrina dell’anima, ed in pensar che la religion sia arte di stato. Scoprendo anche come tutti principi chi seguîro tal opinione ab initio mundi han perduto la vita e lo stato in sé o subito nei posteri loro; ed avanzar ogni scrittore in questa materia, di maniera che non possa risponder qualunque ostinato sofista, per consenso d’ogni savio.

4°. Un volume per convertir li gentili dell’Indie orientali ed occidentali con li principi di ciascuna sètta loro e con la ragion commune, poiché non credeno autoritá: che per prova e per giudicio d’ogni savio non potranno rispondere: e sará atto a scompigliar i regni loro e tirarli a sé con meraviglia.