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Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/396

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390 t. campanella


Al medesimo granduca io avevo dedicato il libro De sensu rerum, e per la persecuzion sopragiontami, ch’il mondo sa, non ebbe effetto; ed ogge è ristampato. Se Vostra Altezza n’averá gusto, lo consignorò al signor conte Bardi, suo residente, il quale, come dedicato alle virtú, mi suole favorir spesso, e nel trattare si fa conoscere per persona dedita alle scienze, alla politica, all’officiositá, e fa onor alla patria ed a chi lo mandò in queste parti.

Io resto al commandamento di Vostra Altezza, e li prego da Dio sempre maggior felicitá, a ben di virtuosi e della patria commune Italia, che sempre ha ricevuto benefici e piú ne spera dalla prudenza e valor della casa medicea.

Parigi, 6 luglio 1638.

Di V. A. serenissima
servitore divotissimo ed umilissimo
Fra Tomaso Campanella.


CXVIII

A Cassiano del Pozzo

Mostra in quale precipizio i suoi persecutori hanno spinto lo stato ecclesiastico e come poi trattino lui per aver risposto opportunamente agli eretici e in guisa che da gran tempo nessuno aveva saputo fare.

Illustrissimo signor mio osservandissimo,

Si sono stampati fin ora quattro volumi delle opere del vostro servo: in questa simana si finiscono Rerum metaphysicarum libri XVIII, e vederá che questo libro è la bibia de’ filosofi; vorei mi donasse commoditá di mandarli a Vostra Signoria illustrissima che sempre s’è degnata d’onorar le cose mie. Quel che ho fatto qua contra di eretici ed adesso