Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/451

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nota 445

nel 1840, ed è sfuggito, egli aveva stampato (p. 140), e dopo di lui la Colet (Oeuvres choisies, p. 243): 18 settembre 1624.

LII. — Citazioni bibliche: Eccli., IV, 19; ivi, 21. — Non avendo migliorata la stampa del 1882 (F. T. C., la sua congiura, III, 603-5) — non citata negli Appunti bibliografici (fasc. III, p. 60, n. 126), — non so dire perché l’Amabile l’abbia ristampata nel 1887, assegnando la data erronea del 14 dicembre (v. II, Docc., pp. 69-70).

LIII. — Citazioni bibliche: Is., LI, 5. — Nel ms. (p. 21513): non deceptus.

LV. — Citazioni bibliche: II Pet., III, 3-4; Ps., CI, 27; Luc., XXI, 26; Matt., XXIV, 29; Luc., XXI, 25; Agg., II, 7-8; II Pet., III, 4; I Ad thess., V, 2 e 4; ivi , 5 e 6; Ps., VIII, 3; ivi, XXXIX, 18; ivi, CXVIII, 134; ivi, XLII, 3. — Il testo del Berti ha avuto bisogno di molte, moltissime importanti correzioni.

LVI. — Galteri è il Gualtieri che parlò del Campanella nelle Addizioni che fece al De philosophis calabris di Costantino Lascaris. — Di pugno dell’autore il saluto, la data e la sottoscrizione. — A p. 2263 si potrebbe anche leggere: «che Aionia».

LVII. — J. Kvačala, p. 2271: en vero per tu vero.

LVIII. — Citazioni bibliche: Ad philipp., II, 7; Matt., IX, 11; Ad Philipp ., II, 9; Ps., XXI, 27; Ioan., III, 20. — Mancano le ultime parole della p. 231, perché il ms. in quel punto è tarmato: F. T. C. ne’ castelli, v. II, Docc., p. 162, n. 233.

LIX. Citazioni bibliche: Ps., CXVIII, 134.

LX. — Citazioni bibliche: Ps., LXXXV 1 I, 3. — Le tarme nella p. 23514 hanno lasciato solamente l’iniziale e la finale della parola che l’Amabile (F. T. C. ne’ castelli, v. II, Docc., p. 163, n. 234) crede sia stata: eletto. — A questa lettera segue il commento dell’elegia: Poesis probis et piis ornata documentis primaevo decori restituendo.

LXI. — Citazioni bibliche: Eccli., XI, 17. — Negli Appunti bibliografici (p. 64, n. 167) non si tien conto della noticina del F. T. Campanella ne’ castelli (v. I, p. 516, b), dove si osserva che sbaglia il Berti a tenere questa lettera indirizzata al cardinale Francesco e non al cardinale Antonio.