Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/57

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lettere 51

miserie mie e la difficoltá di questa importantissima causa non pònno esser considerate e giudicate da giudici bassi ed attimorati, ma solo dalla Beatitudine Vostra che è luogotenente della prima Sapienza e prima Ragione, verbo eterno alla cui giuridizione tutte le creature razionali deven star soggette, e quelle che non ci sono per ignoranza o per fraude, ci saranno secondo ha promesso l’incarnata Sapienza: e giá siamo in procinto di veder le miraviglie sue in questo articolo magno di tempi cristiani, ma non ci è chi voglia mirarle, perché siamo figli delle tenebre «quos dies Domini sicut fur in nocte comprehendat». Ma spero in quella Sapienza a cui ho dedicato li studii e la vita mia, ché «nos non sumus noctis neque tenebrarum etc.».

Io le dico che la mia causa di ribellione è come quella di Amos: «rebellat Amos, o rex»: e cosí di tutti profeti e filosofi si legge chi furo facelle dell’eterna luce: ed essa luce venendo a quelle tenebre patío le medesime calunnie, «quia contradicit Caesari etc.», «se regem facit etc.», «blasphemat etc.», «daemonium habet etc.»; e mostrò morendo che con sangue e guai si sigilla la dottrina celeste. Ed è vero quel che dice Salomone: «vidi iustos, quibus mala proveniunt tanquam opera egerint impiorum: malos autem, qui ita securi sunt ac si bene egissent»; ma in questo tempo piú necessario è che si vegga questo, avendolo poco innanti la illustrissima sibilla delle sibille Brigida prenunciato: che qualchi pochi boni si trovaranno nella chiesa: «constringuntur sicut in cippo ita ut exeat medulla», ed altrove: «honor et virtus prosternetur, senes et sapientes non levabunt caput, donec etc.». E parlando dell’Anticristo giá istante, dice la fede del mondo novo e l’eresia di Germania e la conculcazione del clero esser ultimi segni della venuta: e giá Lutero suo precursore, arundine agitata, nemico di sacramenti, di penitenze e di modestia, e d’ogni ridicola furbaria maestro, opposto a san Giovan Battista, è comparso in Germania, secondo poco inanti avea predetto san Vincenzo: che tale e di tal regione di Germania avea di comparire.