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scelta di poesie filosofiche 147


madrigale 5

Possanza, Senno, Amor da Dio vedrai
partecipar il tutto ed ogni parte;
ed usar la prima arte
necessitade, fato ed armonia;
per cui tanta comedia orna e comparte,
Iddio rappresentando giuochi gai;
e divin fiati e rai
(che son l’anime umane) a’ corpi invia
per far le scene con piú leggiadra.

L’alma sciolta vede anche la dependenza- degl’influssi magni dalle primalitá; e come il Primo Senno ordina la comedia universale con tante maschere di corpi, e, per nobilitare le scene, ci traveste le alme immortali umane.

madrigale 6

Fia aperto il dubbio, che torce ogn’ingegno,
perché i piú savi e buoni han piú flagelli,
e fortuna i piú felli.
Ché Dio a que’ die’ le parti ardue del gioco,
per trarli a maggior ben da’ lordi avelli;
e del suo mal goder lascia chi è degno.
E n’ho visto pur segno,
piú indotti e schiavi e impuri amar non poco
l’error, la prigionia e l’infame loco.

Risponde alla domanda di Epicuro e di tutti savi e di David e Ieremia: — Perché Dio dona travagli a’ buoni e fortuna a’ rei, — dicendo ch’a quelli diede la parte piú ardua della comedia universale per premiargli poi, ed a questi lascia godere questa vita, perché è morte e degna di loro; e si pruova per esempio de’ vili, schiavi e carcerati, che si vendono piú volte, in galea, e non sanno vivere altrove, e godono di tal vita impura.