Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/188

Da Wikisource.
182 scelta di poesie filosofiche

E spazio vonno, e spazio van cercando,
purgando, ventilando, — trasferendo
95e convertendo — il fummo in util pioggia 20:
stupenda foggia!
Stupenda foggia, ch’a piú parti giove.
Fiere ed augelli altrove — e pesci porta:
le navi esorta — al corso; noi a consulta;
100altri sepulta.
Altri sepulta in sonno, ed altri in sabbia;
svelle arbori con rabbia, — e gran citati 21.
Son fecondati — i campi, ove dolce aura
il verde innaura 22.
105Fa verdi, innaura e purpuree le nubi,
il sol, perch’io non dubi — or, che piú pèra
la nostra sfera — in mare 23. Il suo ben vale
ciò che in su sale:
quando in su sale, in grandini s’ingroppa
110grosso vapor, che scoppia — in caldo loco;
ma non a poco a poco, — qual la neve,
che il freddo beve 24
Il freddo beve, e si congela in brina
quel ch’aura mattutina — o sera agguaglia,
115come si quaglia — in pioggia il fummo, e cade
dolce alle biade 25.
Per far le biade e’ manca nell’Egitto,
onde il Nil fu prescritto — che inondasse,
che Assur fruttasse — e l’India in questa guisa,
120che Dio n’avvisa 26.
Dio pur n’avvisa, che l’Arabia ottenne
solo rugiada, e fenne — incenso e manna,
nettarea canna, — e ragia, di che degni
fûr i miei regni 27.
125Tutti anche i regni han piani, balze e selve,
pasto e casa di belve. — Oh maraviglia!
quanta famiglia — per te, Signor, nasce,
si cresce e pasce.