Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/272

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266 annotazioni


Vv. 5-6. — Cfr. Genesi, c. xxxiv.

Per l’intelligenza del v. 9 sgg. occorre tener presente Dante, Par., ix, 133-8, a cui del resto il C. rimanda.

Pel v. 13, cfr. lett. a Paolo V: «Questo zelo spinse Erode e li regi ebrei e gentili ad uccider li profeti e apostoli e innocenti e perseguir Cristo e li filosofi, chi parlan solo di mutanza di stato o di repubblica, o di scienza migliore che l’ordinaria» (in Arch. stor. it., vol. cit., part. i, p. 22).

Espos.: «Erode perché finse serbar il seme». — Forse si allude a Luc., xxiii, 7-11.

N. 38. — Anche questo son. è nel ms. Ponzio: anteriore quindi all’agosto 1601 e scritto probabilmente in carcere a Napoli (Amabile, Cong ., ii, 287-8). Vedi palinodia a p. 251. — Per l’espos., nota 2, cfr. Ezechiel, xvi, 28, 30.

N. 39. — Anch’esso giá trascritto dal Ponzio.

Espos., nota 1. — È noto che, presa dai genovesi, nel 1379, Chioggia, i veneziani, scorati, chiesero la pace, inviando a Piero Doria come ambasciatore Pietro Giustiniano, il quale presentò al fiero genovese e a’ suoi «un foglio bianco e disse, per parte della sua Signoria, che scrivessero tutto quello che volevano, purché la cittá di Venezia avesse a rimaner libera e franca» (A. Gataro, Ist. padovana, in Muratori, RR. II. SS., xvii, 308). Ma, quanto all’«archibugio primo visto in Italia» allora, la memoria falli al C., il quale doveva aver letto de’ nuovi strumenti di artiglieria, con cui i veneziani danneggiarono in quella guerra i genovesi assediati in Chioggia, e il 22 gennaio 1380 uccisero lo stesso Doria. Cfr. Gataro, o. c., pp. 358 e 360.

N. 4. — Allusione ad Alfonso il magnanimo, vinto dai genovesi presso Ponza il 5 agosto 1435, e condotto prigioniero a Milano, presso Filippo Maria Visconti.

N. 41, espos. — Cfr. Ariosto, Orl. fur., xvii, 77.

N. 42. — I detti di san Giacomo e sant’Agostino, citati nel titolo, credo siano scambiati; ché il primo si trova in August., In ps. XXXI, enarr. ii; il secondo («ostende mihi») in Iac., ii, 18.

La parabola narrata nel son. è in Luca, x, 25-37.

N. 43, espos. — Cfr. Matteo, xxi, 31 e vii, 22 e 16.

N. 45. — È nel ms. Ponzio, col titolo Contro i G...., ossia Contro i gesuiti; e l’Amabile (Cong., ii, 92) ha pensato potesse mettersi in rapporto con l’opinione del Campanella (Narrazione detta ist. sopra cui fu appoggiata la favola della ribellione, stamp. dal