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Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1915 – BEIC 1777758.djvu/80

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74 scelta di poesie filosofiche


da certi arabi per Dio, e ’l quale, secondo noi, è in Dio; da cui, in cui e per cui, ecc. Nota com’ogni ente è intra Dio, ed è cinto ed incinto di lui, e pure da lui è lontanissimo, perché è finito, e quello infinito. E come le cose muoiano in Dio, vivendo; come una gocciola d’acqua, gittata in mare, muore e vive.

madrigale 2

Come lo spazio tutti enti penètra,
locando, e d’essi insieme è penetrato;
cosí Dio gli enti interna, e ’l spazio, e passa,
non come luogo, né come locato,
ma in modo preeminente; donde impetra
lo spazio d’esser luogo, e ’l corpo massa,
e l’agenti virtú d’esser attive,
e gli composti, in cui l’idea trapassa.
E, perch’egli è, ogni ente è per seguela,
qual splendor per candela;
ma si occulta e rivela
in varie fogge, in cui sempre si vive,
come atomi nell’aria. In fiamme vive
spiace a’ legni mutarsi e d’esser vampe;
godon poscia ch’amor, virtute e senso
dell’esser proprio han tutte le sue stampe,
per quanto è d’uopo, dall’Autor immenso.

Dio, simile allo spazio, che penetra tutte le cose, e ’n lui sono internamente tutte. Ma Dio, non come luogo né come locato, contiene le cose o è nelle cose, ma in certa maniera eminentissima, dalla quale il luogo prende l'esser luogo, e la materia l'esser materia, e gli composti l’idea della composta loro. E, perché Dio è, ogni ente è per conseguenza, come per candela lucente è lo splendore conseguente: non per natura, ma per volontá di Dio, e come in Dio. S’ascondono in Dio, quando paion non esser, e si rivelano a noi, quando hanno l'essere sensibile. Poi dice che, mutandosi ogni cosa, non s’annicchilano, ma godono pur dello essere in che si mutano; perché ogni ente ha il potere, il sapere e l’amor di se stesso, secondo l’idea donde provengono.