Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1938 – BEIC 1778417.djvu/144

Da Wikisource.
138 scelta di poesie filosofiche


il tuo Nume schernito,
qual muto idolo, agogna oggi, che quei
ch’i mostri han sovvertito
di Samaria, d’Egitto e di Caldei.

Dice che Dio, avendogli fatto tanti favori di dargli nuove scienze, sette monti in testa prodigiosi, e volontá di fare la scuola del Primo Senno per divino istinto, e’l cavallo bianco, ch’è l’ordine sacerdotale dominicano, e ’l vincere tanti tormenti e tormentatori, ciò è segno Dio l’abbia da liberare per qualche gran cosa. E questo mostra da’ profeti e santi: vedi Brigida, Vincenzo, Catarina; e dal desiderio comune, ecc. Poi dice che piú miracoli ci vogliono a questo tempo, che non quando Moisé ed Elia e Daniele, ecc., vinsero. Perché Dio è tenuto come idolo muto, secondo ch’e’ dice a santa Brigida, ecc.

madrigale 9

Tre canzon, nate a un parto
da questa mia settimontana testa,
al suon dolente di pensosa squilla,
ch’ostetrice sortilla,
ite al Signor, con facce e voce mesta
gridando miserere
del duol, che ’l vostro padre ange e funesta.
Né sia chi rieda a darmi altra novella
dal Rettor delle sfere
che ’l fin promesso dell’istoria bella
(sia stato falso o vero il messaggiere),
cantando: — Viva, viva Campanella! —

Dá commiato a tutte le tre canzoni, fatte in un tempo stesso ed in un soggetto, come tre sorelle d’un parto, ecc. Dice che non tornino senza il fine promesso in certe visioni, che si canterá — Viva Campanella — nel fine di questo suo carcere, e cose altre mirabili, ch’egli dice nell’Antimacchiavellismo; e ch’e’ fu deluso dal diavolo, ecc.