Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1938 – BEIC 1778417.djvu/16

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10 scelta di poesie filosofiche

participabil d’infinite sorti,
20necessitate, fato ed armonia,
Dio influendo, che su’ idea trasporti 6.
Quando ogni cosa fatta ogn’altra sia,
cesserá tal divario, incominciato
quando di nulla unquanche nulla uscia 7;
25di voglia e senno eterno destinato,
che in meglio o in peggio non pòn far mutanza,
sendo esso sempre morte a qualche stato 8.
Prepose il minor bene a quel ch’avanza,
e la seconda legge alla primera,
30chi die’ al peccato origine ed usanza 9.
Poter peccare è impotenza vera.
Peccato atto non è: vien dal niente;
mancanza o abuso è di bontá sincera 10.
Vero potere eminenza è dell’ente:
35atto è diffusion d’esser, che farsi
fuor della prima essenza non consente 11.
Necessitá amorosa sol trovarsi
nel voler credo: ma di violenta
l’azioni e passion non distrigarsi 12.
40La pena a’ figli da’ padri si avventa,
la colpa no, se da voglia taccagna
imitata non è, poiché argomenta;
ma dalla prole a’ padri torna e stagna,
chi bene generar non fan disegno
45e trascurâro educazion sí magna.
Ma colpa e pena alla patria ed al regno,
che di tempo e di luogo non provvede
e di persone, che fan germe degno 13.
Perché dell’altrui pene ognuno è erede,
50non lo condanna ignoranza o impotenza,
ma voglia mal oprante in quel che crede 14
Dall’ingannati torna la sentenza
agl’ingannanti, che’l Padre occultâro
e la fanciulla ancor nostra semenza 15.