Pagina:Campanella, Tommaso – Poesie, 1938 – BEIC 1778417.djvu/182

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176 scelta di poesie filosofiche

Altronde altrove tutti van correndo,
10te, Dio, benedicendo — e predicando,
dolce sonando, — ch’ogni moto è suono,
come io ragiono.
Cosí io ragiono. Aimè! ch’udir non posso;
ch’innato rumor grosso — è, che m’occupa
15l’orecchia cupa, — ed un molino vivo
me ne fa privo 4.
Se mi fa privo, — voi, spiriti eletti 5,
che non siete soggetti — a corpo sordo,
fate un accordo — al suon di tai strumenti
20co’ vostri accenti.
Co’ vostri accenti, sacri, intellettuali,
d’una spiegando l’ali — in altra stella,
vostra favella, — Santo, Santo, Santo!
dicete intanto.
25Dicete intanto, ardenti Serafini,
sagaci Cherubini, — e giusti Troni,
Dominazioni, — Virtú e Potestati
e Principati;
principiate, Arcangeli; e seguite,
30Angeli 6, che venite — a darmi aiuto 7.
Da voi, perduto — il corpo, in cielo accolte
son l’alme sciolte.
O alme sciolte, o patriarchi grandi,
profeti venerandi 8, — in cortesia,
35la salmodia — di Davide canoro
dicete in coro.
Dicete in coro, apostoli 9, che ’l mondo
vinto e reso fecondo — di virtuti,
e risoluti — fatto avete noi
40di seguir voi.
Di seguir voi gli martiri non tardi 10,
con l’animo gagliardi — e sparso sangue,
fan che non langue — la musica nostra
nell’alta chiostra.