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poesie postume | 255 |
VI
VARIE
1
Sovra il monte di Stilo
Monte di Magna Grecia, ch’al gran seme
non misto a gente unqua a virtú rubella,
in Stilo, patria mia, nel tempo ch’ella
siede nel lido ove l’Ionio freme,
doni albergo secur, sí che non teme
d’Annibale la gente cruda e fella,
che per tutto scorrea dalle castella,
predando i mari e le campagne insieme;
Parnasso, Olimpo e Campidoglio scorgi
sotto di te, per me lodato tardi
di ciò e dell’erbe, ch’ai fisici porgi,
ch’assicurasti poi Ruggier Guiscardi,
fuor che i tuoi dii, sant’Angelo e san Giorgi,
rifiutando a tal uopo armi e valguardi.