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Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/167

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di Trieste e nella parte settentrionale dell’Istria.

8. Gli Etruschi, Tirreni o Raseni. — Secondo le più numerose ed autentiche testimonianze vennero in Italia dall’Asia Minore (Lidia o Meonia), occuparono dapprima la sponda occidentale del nostro mare fra il Tevere e l’Arno, invasero poscia, guerreggiando gli Umbri, tutto il territorio che dai due fumi sunnominati si estende fino al piede degli Appennini, presero ai Liguri il golfo della Spezia ed il paese più vicino alla Magra, dove edificarono Luni; più tardi, valicati gli Appennini, discesero nelle campagne bolognesi e ferraresi e vi fondarono la Nuova Etruria di cui fecero capitale Felsina, oggi Bologna; finalmente, avanzandosi vero mezzogiorno, trapassato il Liri, s’innoltrarono per la Campania fino al Silaro e vi fondarono la terza Etruria, alla quale diedero per capo Volturno che poi s’ebbe il nome di Capua.

Il loro dominio non ebbe peraltro lunga durata, giacchè i Galli tolsero loro le conquiste nella Nuova Etruria, sospingendone una parte, sotto il comando di Rezio, verso le Alpi, dove, al dire di Giustino, «fondò la gente dei Rezii;» i Greci ed i Sanniti li assalirono con buon successo ne’ possedimenti campani, di modo che nel IV° secolo di Roma il Tosco impero era ridotto alla primitiva Etruria centrale, la quale anch’essa dopo la battaglia di Vadimone (444) cadde sotto la signoria di Roma.

9. I Magno-Greci. — L’immigrazione de’ Greci nell’Italia meridionale ebbe principio, a quanto consta, circa undici secoli prima dell’êra volgare, e dopo tre secoli di sosta continuò sopra scala più vasta e si estese non solo