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Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/196

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fosi, non possiamo giudicare con qualche sicu- rezza intorno a ciò che succede nei mammiferi e particolarmente nell'uomo. Un'opinione diversa dalle precedenti, che de- sto grande rumore , espose nel 1863 il Thury di Ginevra affermando che il sesso dipende dalla maturazione dell'uovo al momento della fecon- dazione , per cui se l'uovo viene fecondato prima di avere raggiunto la perfetta maturità, diventa femmina, e nel caso diverso diventa maschio . È bene inteso che questa maturità dell'uovo non ha quel significato che le attribuisce la moderna embriologia. La teoria del Thury ebbe vita bre- vissima, perchè non trovò nè l'appoggio della teoria , nè quello della pratica. Nel 1872 apparve il libro di Paolo Lioy sulla legge della produzione dei sessi, nel quale l'au- tore, dopo l'esposizione dei tentativi fatti per sciogliere il problema , dovette constatare che questo era avvolto in fitte tenebre , e che l'opera della riproduzione debbasi considerare come una sola funzione divisa in due esseri , i quali costi- tuiscono un solo individuo fisiologico, e nei grandi numeri e nelle lunghe epoche serbano , in virtù della stessa legge biologica, una pro- porzione reciproca costante . Sebbene questo concetto, improntato al differenziamento degli organi e delle funzioni, non facesse progredire la soluzione pratica del problema , pure era esatto e precorreva di oltre un decennio la teoria del Düsing, di cui parlerò in appresso. Nel 1879 sorse una teoria sostenuta da me e più tardi da Swift , Heitzmann e Pflüger , se- condo la quale il sesso dipenderebbe dal nu- mero degli spermatozoi penetrati nell'uovo ; ma