Vai al contenuto

Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/199

Da Wikisource.

timana di vita intrauterina, sono allora indiffe- renziati e soltanto alla fine del secondo mese fetale si fanno riconoscere come maschili o femminili. In quest'età , nella specie umana , il sesso è manifesto , ed ogni tentativo di mutarlo riescirebbe infruttuoso . Recentemente il prof. Samuele Schenk ha an- nunziato di essere in grado di determinare il sesso del nascituro sottoponendo la madre ad un reggime di vita conveniente . Egli ha osser- vato che quando l'orina di una donna incinta contiene dello zucchero (più che semplici tracce), partorisce una femmina ; se non ne contiene , nasce un maschio , da che conclude che il sesso maschile è il prodotto di una metamorfosi più intensa di determinati alimenti. Le donne affette di diabete mellito generano femmine . Vi sarebbe dunque un nesso fra lo zucchero contenuto nelle orine della donna e il sesso del nascituro , e pare che con alcuni precetti diete- tici, da osservarsi dalla madre, si possa riuscire ad ottenere un maschio anzi che una femmina. Prima però che possa affermarsi che il vecchio problema è risolto, occorreranno ancora molte ricerche e molti sperimenti .


Nelle righe che precedono fu parlato più volte, ma per sola incidenza, della ereditarietà dei caratteri; ora sarà utile conoscere da vicino le leggi che la governano. Se questo principio non