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Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/223

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ad un uomo. Il cranio in discorso è dolicocefalo; le arcate sopracigliari sono straordinariamente sviluppate e si toccano nella linea mediana; la fronte è stretta, bassa, fuggente; tutte le ossa sono estremamente grosse. L’angolo facciale secondo alcuni è di 56, secondo altri di 64 a 67 gradi; la capacità del cranio intero è valutata a 1230 cent. cubici, che è la capacità media riscontrata nei cranii degli Ottentoti e degli abitanti la Polinesia. La maggioranza degli anatomici ammette che questo cranio ci presenti un tipo degradato.

Cranii neanderthaloidi. — Il cranio suddescritto non è il solo dell’epoca quaternaria che siasi rinvenuto; ne conosciamo degli altri, simili di forma, scoperti in altre parti dell’Europa. Il Broca ne descrisse uno che nella conformazione della fronte sta perfino al disotto di quello di Neanderthal; esso si riferisce ai tempi dell’orso delle caverne (Ursus spelaeus), venne scavato nella grotta di Mèyrueis (Lozère) ed ha pure la fronte assai fuggente e le arcate soppacigliari pronunciatissime. Dei caratteri scimieschi presenta ancora il cranio di Eguisheim, trovato nel 1865 nel lehm quaternario non rimaneggiato a Eguisheim presso Colmar. Esso è affine a quello di Canstadt; i suoi seni frontali sono sviluppatissimi; le arcate sopracigliari, meno pronunciate che in quello di Neanderthal, lo sono tuttavia in maniera molto marcata; la fronte è assai fuggente. Oltre ciò il cranio è dolicocefalo, la sua porzione posteriore è molto allargata, l’occipitale prominente in dietro oltre l’ordinaria misura e le suture sono assai semplici ed hanno tendenza a scomparire precocemente. Anche il