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Pagina:Canestrini - Antropologia.djvu/51

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della donna e dell’uomo si accorda colla gerarchia dell’intelligenza, e fornisce un buon criterio nello studio dei cranii umani e antropomorfi.

Oltre gli indici succitati, altri furono di recente introdotti nell’antropologia; ma sarà utile attendere che ulteriori ricerche ne dimostrino la pratica utilità.

10. La pelvi presenta delle differenze notevolissime nei due sessi, così che, quando si ha questa parte dello scheletro, non può di solito rimanere alcun dubbio sul sesso dell’individuo cui le ossa sono appartenute. Ma oltre ciò la pelvi è diversa nelle varie razze, ed è assai probabile che la sua forma abbia un’influenza su quella del cranio. Nessuno si è servito dei caratteri desunti della pelvi come principio di classificazione, perchè sembra che entro una medesima razza avvengano delle variazioni estese; nondimeno i pochi studii fatti finora in proposito hanno dimostrato, che alcune razze possiedono una forma pelvica predominante. Così i Negri, in generale, hanno un bacino piccolo ed allungato, mentre la larghezza è considerevolmente diminuita. Questa strettezza della pelvi è stata riscontrata in molte altre popolazioni, come negli Arabi e negli Eschimesi; invece negli Americani del sud e del centro, il bacino è bene espanso, così nei Charruas, Botocudi, Peruviani, Boliviani, Messicani, ecc. Tenendo conto della forma che ha l’apertura superiore della pelvi, si distinsero la pelvi ovale, la circolare, la quadrilatera e la cuneiforme od oblunga, e fu asserito che la prima forma predomina negli Europei, la seconda negli Americani, la terza nei Mongoli e la quarta nelle razze africane; ma tali asserzioni sono troppo indeterminate, perchè se ne possa tenere gran conto.

Per ottenere risultati più esatti, si ricorse all’