XXVI DISCORSO PROEMIALE
un primo tempo, poco dopo la soppressione dell’ediz. Starha. Ma
neanche queste bastarono all’A. Ritornando sul suo testo negh ultimi
tempi cli sua vita (forse negli ultimi giorni), quando ormai non poteva
più scrivere, dettò al Ranieri altre correzioni supplementari che si vedono
appunto di mano del Ranieri stesso. Queste ultime correzioni, in
numero di IO o I I io riterio che dovettero esser pensate e aggiunte
in un ultimo tempo, e non già contemporaneamente o di séguito in
mediato alle prime; sia perchà altrimenti il L., come aveva scritte di
suo pugno le altre, così avrebbe potuto scrivere anche queste poche;
sia perchè esse non costituiscono la continuazione immediata di un lavoro
incominciato e avviato dallA, e non potuto terminare per la mancanza
di forze Fisiche (specialmente la debolezza dei occhi più che
della nano), ma sono come una ripresa di lavoro, un perfezionamento.
un ritorno sul lavoro gi fatto, per l’abituale incontentabilità dell’A)
Per quanto concerne adunque il testo dei canti editi alla morte dell’A..
noi ci siamo scrupolo,amente attertuti all’esemplare corretto della Starita,
salvo solo in quei pochi casi ove sia evidente una svista o distrazione
dello stesso A., o una non voluta devazione dal metodo
fisnto e dalle abitudini segufte; casi che abbiamo rigorosamente ragionati
e risolti con la scorta di tutte le precedenti edizioni e col confronto
degli autograFi; come si vedrà più avanti.
sicuri, si possono notare IX, 64; XVI, 46 XIX. 85 XX. 13 e 113 XVII.
84; XXX. 26; p. I 75, in. 12. Tutte le altre corren. non possono passare per
sviste tipora6che (e il L. fo in verh troppo severo con Io Siarila, lameniando.i
che I’ ediz. fosse ritscfta scorretta mentre in principio ci. Enoto egli afferma e riconosco
dio gli errori corretti, salvo alcuni pochi, sono errori tenuissimi ) ma sih—
bene sappraerttano vere e propric m o d i (i c a z i o a i che A., non mai contento.
volle appor’are al leale anche dopo finita la stampa.
I Di atti. se è vero che parecchie di coteste correza. di mano del R. eàpi_
tane ne li ultimi can i (specia niente n Ila Pali, odio), è anche vero che alcune di
neo si vedono pure nei primi, iaterpoaIe alle altro di mano dcl L. come alcune
scritte dal L. si vtdono negli ultimissimi canti, perffiio nelle Note. — Le modifica..
rioni in tolto, cioè quelle degli Enota, quello di mano del L. e quelle di nano
del R.. sommano a circa ‘30. — E bene poi rilevare che I R., quando si trattò
ci’ inviare ai Le Monnitr per I’ edi del 45 lutto il msle,isle già preparato e ordinato
dall A, per la disegnata cdix. parigina, non volendo privar,i del prezioso
esemplare della Statua con le c,rrezz. dì mano dell’A., e anche per potere •ver
sottecchi durante la stampa questo esemplasa di controllo sicuro (che però in realtà
non dovette mai consultare), prese un’altra copio o bozza della Statua. vi ricopiò
aba.tanza esattamente ai oro luoghi tulle le corrczz. Contenute nel primo, e a inviò
col retto al Le Monnier, conservando gelosamente presso di sì il primo esemplare
insieme con tutti gli altri autorafl dcii’ estinto amica.