Pagina:Canti (Leopardi - Donati).djvu/106

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96 i. canti

su la piazzuola in frotta,25
e qua e lá saltando,
fanno un lieto romore:
e intanto riede alla sua parca mensa,
fischiando, il zappatore,
e seco pensa al dí del suo riposo.30

     Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
e tutto l’altro tace,
odi il martel picchiare, odi la sega
del legnaiuol, che veglia
nella chiusa bottega alla lucerna,35
e s’affretta, e s’adopra
di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba.

     Questo di sette è il piú gradito giorno,
pien di speme e di gioia:
diman tristezza e noia40
recheran l’ore, ed al travaglio usato
ciascuno in suo pensier fará ritorno.

     Garzoncello scherzoso,
cotesta etá fiorita
è come un giorno d’allegrezza pieno,45
giorno chiaro, sereno,
che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo’; ma la tua festa50
ch’anco tardi a venir non ti sia grave.