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CANZONE QUARTA


NELLE NOZZE DELLA SORELLA PAOLINA.

pag. 21.


St. I, v. 1.       Poi che del patrio nido
i silenzi lasciando, ...
te ne la polve de la vita e ’l suono
tragge il destin.

Questa e simili figure grammaticali, appartenenti all’uso de’ nostri gerondi, sono cosí famigliari e cosí proprie di tutti gli scrittori italiani de’ buoni secoli, che, volendole rimuovere, non passerebbe quasi foglio di scrittura antica dove non s’avesse a metter le mani. Puoi vedere Il torto e ’l diritto del non si può, nel capitolo quinto, dove si dichiara in parte, e poveramente, a paragone ch’ella si poteva illustrare con infinita quantitá e diversitá d’esempi. E anche oggidí, non che tollerata, va custodita e favorita, considerando ch’ella spetta a quel genere di locuzioni e di modi, quanto piú difformi dalla ragione, tanto meglio conformi e corrispondenti alla natura, de’ quali abbonda il piú sincero, gentile e squisito parlare italiano e greco. E siccome la natura non è manco universale che la ragione, cosí non dobbiamo pensare che questa e altre tali facoltá della nostra lingua producano oscuritá, salvo che s’adoprino con avvertenza e naturalezza. Piuttosto è da temere che, se abbracceremo con troppa affezione l’esattezza matematica, e se la studieremo e ci sforzeremo di promuoverla sopra tutte le altre qualitá del favellare, non riduciamo la lingua italiana in pelle e ossa, com’è ridotta la francese, e non sovvertiamo e distrugghiamo affatto la sua proprietá: essendo che la proprietá di qualsivoglia lingua non tanto consista nelle nude parole e nelle frasi minute, quanto nelle facoltá e forme speciali d’essa lingua, e nella composizione della dicitura. Laonde possiamo scrivere barbaramente quando anche evitiamo qualunque menoma sillaba che non si possa accreditare con dieci o quindici testi classici (quello che oggi s’ha in conto di puritá nello scrivere italiano); e per lo contrario possiamo avere o meritare opinione di scrittori castissimi, accettando o formando parole e frasi utili o necessarie, che non sieno registrate nel Vocabolario né protette dall’autoritá degli antichi.