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LA DONNA E L’AMORE
(sull’urna d’una straniera)
Qui dove l’onda e l’aere
Susurrano d’amore,
E lieti i colli odorano
Del più soave april,
Mite cedesti al subito5
Gel de la morte, o fiore
Di peregrine grazie,
Di venustà gentil.
I sogni tuoi non erano
Questi, o sepolta, allora10
Che dal tuo labbro il timido
Primo sospir fuggi,
E te pensosa e rorida
Di vago pianto ancora
A le Fiamminghe vergini15
Un Italo rapì!
Che palpiti! che gaudii
Ti promettea la speme
In riva al mar che mormora
Di due Vulcani al piè!20