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SELIM-BEY
novella
prologo — primo canto
Per le rive odorate erra il corsiero
Dopo infinita via: leardo e vago
Figlio d’Arabia, di sue forme altero,
Lentamente pastura intorno al lago.
Talor cessa, ed agguarda entro al sincero5
Specchio de l’acque la sua balda imago,
E la folta criniera agita e squassa,
E di nuovo le nari al pasco abbassa.
L’occhio securo e provocante, e quella
Superbia di cervice, a chi vi pone10
Riguardo, narran ch’ei sovente in sella
Portò la morte in singolar tenzone:
Che gli è nota l’elettrica favella
De la tromba guerriera e del cannone;
E che non una volta impennò l’ale15
A procellosi assalti in dì campale.