Volto il Bey pensosamente a l’ime585
Piagge del mar, tacea, nè omai sentiva
Il fresco vaneggiar de l’ore prime
Pel verde suol che d’ogni parte oliva:
Nè il sol vedea che le contrarie cime
De’ monti azzurri a porpora vestiva.590
Ida, com’angiol tutelar, que’ sui
Occhi d’amore non togliea da lui.
— «Perchè, pensava, da la manca sponda
Cupo non move la pupilla intenta?
Quai novi arcani a l’amor mio nasconde,595
A l’ardito amor mio, ch’oggi paventa?» —
E mosse a lui, che, ne le sue profonde
Cure sepolto, non udiala; e lenta,
Lenta, e più leve d’indica farfalla
Col niveo braccio gli fasciò la spalla.600
E curva in un vezzoso atto insistente,
Su la diritta man la man gli pose,
E se gli presse al cor teneramente,
Come a fugarne le procelle ascose.
Gli alberi traversando il sol nascente605
Quelle nere feria luci amorose,
Onde una pura lagrima pendea
Che le perle del crine anco vincea.
Ma quasi goccia di notturna brina
Sovra un tronco divelto e senza vita,610
Quella tremula stilla e peregrina
Sul pensoso cadea non avvertita.