Oh! Filiste redenta ed Israello
Preghino innante ad un medesmo altare,185
Dormano i sonni in un medesmo ostello!
E d’ogni gente nel riposto lare
Al tuo santo patibolo si adori
Or che non parte, ma congiunge, il mare!
Già da’ tappeti suoi densi di fiori190
La Cina assente che risplendan pure
Appo i rosei pagodi i tuoi colori:
E per le immense Tartare pianure
La celeste muraglia indarno accusa
Tanto secol di orgoglio e di paure!195
Non è contrada ove non fia diffusa
Questa fraterna elettrica parola,
Nè fia più gènte da le genti esclusa!
Perchè, perchè, quando sì caldo vola
Oltre l’Atlante l’augurai concento,200
Mesta una umana creatura è sola?
Fra gli ambrosii canneti, ove di stento
Muor l’infelice, e di sua vita a prezzo
Ai liberi insapora il nutrimento,
Sfanga lo schiavo, e profondando a mezzo205
Ne le melme letali, invan sospira
L’aure serene, e de le palme il rezzo!