In amabili sì, ma fuggitivi
Vani fantasmi, senza prò sfruttando
La più cara età mia, che presto ahi sparve!300
Poco fei per la patria, o nulla, appetto
A quanto altro io potea, se questa ignuda
Di speranze e lusinghe ora suprema
Me non inganna. Indi varria demenza
Vagar pel mondo, illagrimato esempio305
D’onorandi dolor, ch’io non mertai;
Ed accattar da peregrini soli
Quella vita del cor, che vanamente,
Quando l’ebbi, sprecai. Giovimi or solo,
Torpido muto imputridir su questa310
Terra, che amai d’intemerato, ardente,
Ma inoperoso amore!
E addio: tu baldo
Ne’ campi de la vita entra, e t’indora
Al soave mattin di giovinezza;
E la possente prometèa scintilla,315
Che t’arde in sen, ben altrimenti adopra.
Poni una man sul cuore, e ov’ei ti accenni
Corri in prò della patria; e varie e mille
Ne avrai le vie. Non iscorarti; è forza
Che una volta su noi rompa il sereno.320
E a me tu il credi, che deserto in tutto
Son di lusinghe; e omai straniero al mondo
Sulle gramaglie del mio cor mancato
Questo estremo intuonai funereo canto.