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248 sulla tomba di alessandro poerio


Guerra ovunque si grida: e guerra è questa?...105
     Pochi fra tanti milion d’ignavi,
     Pochi forti, sol pochi! alzan la testa,
     E in disperata guerra imitan gli avi.
     Guerra fatal, più che il servaggio infesta,
     Che in disugual certame annienta i bravi.110
     O cresca, o cessi, onde non tolga a noi
     Finanche il germe produttor d’eroi.

Guerra fatal per cui malignamente
     Grida il Tedesco dileggiante e bieco:
     — Tutto, codesta nazion demente,115
     Per ricacciarmi nei miei monti, ha seco;
     Pur nel suo grido teatral fidente
     Spuntar s’avvisa i brandi miei coll’eco!
     Gridi a sua posta: io la combatto e rido,
     E a le sue mense vincitor m’assido. — 120

Così, per Dio, quest’irrisor non disse
     Sui campi di Legnano al tempo antico,
     Quando la barba per furor si scisse,
     Vinto fuggendo, il fulvo Federico.
     Allor, composte le fraterne risse,125
     Forte Italia s’alzò contro al nemico,
     E volle e vinse! Oggi seguendo altr’orme,
     Or piange, or grida, or pargoleggia, or dorme.

Oh vitupero! — E fosse questo almanco
     Il sol fra tanti, onde siam carchi e brutti,130
     Siccome popol per gran guerra stanco,
     Ineccitati da cotanti lutti,