Pagina:Canti (Sole).pdf/386

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il carmelo 329

     Stringean, colombe vereconde, il volo
     Ai casti alberghi, che levò sul monte,
     Da lunga etade la pietosa Madre
     Di Costantino.1370

VI


                                        Eran quei dì sublimi
     Giorni di guerra — la potenza Ibera,2
     Le durate catene ritemprando
     Pel Saraceno, in cima a le muraglie
     Di Cordova e Siviglia inalberava375
     La bandiera di Cristo, e il Santo Sire,
     Che muovea di Castiglia, ad animose
     Schiere imperando, rinvenia dischiuse,
     Come ad omaggio, le inimiche porte —
     Di Norvegia ai potenti, ai potentati3380
     Di Litüania si spedian corone
     Da l’alte aule di Piero; e la parola

  1. Egli non è lungo tempo, si vedeano sul Carmelo le ruine d’un antico Monisiero — È fama che fosse stato un convento di fanciulle, edificato da S. Elena, madre di Costantino.
  2. Nel 1246 i valorosi Spagnuoli accrebbero, con luminose vittorie, la loro potenza sui Saraceni. In Cordova e Siviglia, nelle isole Majorica ed in tante altre Città, sventolava il vessillo cristiano. Alla medesima epoca S. Ferdinando Re di Castiglia, stringendo la città di Iaen in Andalusia, incontra il Re di Granata, il quale prostratoglisi avanti, gli cede la piazza, come ad omaggio e venerazione.
  3. Pure nel 1246 il Pontefice Innocenzo IV accoglie la sommissione di Daniele Duca di Russia; spedisce Missionari in Tartaria ed Armenia, manda a coronare Acquino in Norvegia, ed il Principe di Lituania, che aveagli sottomessi i suoi domini.