E lor degli anni rinverdian le rose!
Al fidente vegliardo, al disperato
Ne la bestemmia agonizzante oh spesso
Tu desti il pane de la stanca vita,630
O il pentimento de la morte.... Salve,
Salve, Monte ospitale: il vïandante,
Cui difettar col giorno e cibo e lena,
Sotto le volte dei cenobi tuoi
Riconfortato assonna, e tutti oblìa,635
Al Santo tocco de la tua campana,
I tristi affetti, che accompagnan sempre
Il vïandante! — Oh quante volte il figlio
D’Ismaël, visitando la profonda
Caverna dei Profeti, aperta al mare,1640
O, ascendendo la balza, a quando a quando
Resta commosso dei credenti al Salmo,
E sogguarda le stelle, e piange..... e crede!
Bello è posarti in cima allor che il Sole
Col raggio de l’Addio batte su i monti645
Di Galilea, e d’ombre vaporose
Caifa si ammanta. Allor, quante son mai,
Sboccano al cuor le ricordanze pie
Dei morti giorni, e le speranze e i voti
De l’avvenir! — Su per quei verdi gioghi,650
Come il genio volea; l’affettuoso2
Bardo francese spaziò, cacciando
↑La così detta Scuola dei Profeti. In dato dì dell’anno Turchi e Cristiani la visitano indistintamente.