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il carmelo 339

     E lor degli anni rinverdian le rose!
     Al fidente vegliardo, al disperato
     Ne la bestemmia agonizzante oh spesso
     Tu desti il pane de la stanca vita,630
     O il pentimento de la morte.... Salve,
     Salve, Monte ospitale: il vïandante,
     Cui difettar col giorno e cibo e lena,
     Sotto le volte dei cenobi tuoi
     Riconfortato assonna, e tutti oblìa,635
     Al Santo tocco de la tua campana,
     I tristi affetti, che accompagnan sempre
     Il vïandante! — Oh quante volte il figlio
     D’Ismaël, visitando la profonda
     Caverna dei Profeti, aperta al mare,1640
     O, ascendendo la balza, a quando a quando
     Resta commosso dei credenti al Salmo,
     E sogguarda le stelle, e piange..... e crede!
     Bello è posarti in cima allor che il Sole
     Col raggio de l’Addio batte su i monti645
     Di Galilea, e d’ombre vaporose
     Caifa si ammanta. Allor, quante son mai,
     Sboccano al cuor le ricordanze pie
     Dei morti giorni, e le speranze e i voti
     De l’avvenir! — Su per quei verdi gioghi,650
     Come il genio volea; l’affettuoso2
     Bardo francese spaziò, cacciando

  1. La così detta Scuola dei Profeti. In dato dì dell’anno Turchi e Cristiani la visitano indistintamente.
  2. Alfonso Lamartine.