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prefazione XLV

poeta che seguitavamo a studiare, e il pensiero di far cosa maggiormente grata ai generosi promotori di questa pubblicazione. Due ragioni codeste che i lettori cortesi ci meneranno buone. Certo, ciò che pur di soverchio si potesse trovare (ma non crediamo sia questo il caso nostro) nell’amore verso quelli che, senz’aver mai fatto alcun male, fecero invece molto onore al proprio paese, non dovrebbe parer davvero ai nostri giorni una delle colpe più imperdonabili! Piuttosto vorremmo scusarci di ciò che, aggiungendo altri componimenti a quelli scelti da principio e già stampati, non abbiamo più potuto continuare in quell’ordine cronologico che, cominciando, ci eravamo proposto. Ma l’inconveniente non è grave; perchè di ciascuna poesia, salvo di quelle pochissime per cui non ci riuscì di trovarla, segnammo con tutta precisione la data o nel testo o nella nostra prefazione. Gli avveduti lettori faranno il resto e si ciberanno da sè medesimi, come pur d’ordinario sogliono fare badando più alla sostanza delle cose che non a molte di quelle piccole cure e industrie, con cui spesso autori ed editori credono accrescere smisuratamente il pregio dei loro libri.