Pagina:Canti del Friuli.djvu/92

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O quante volte il vomero lucente
nell’aprir la benefica ferita
del solco, entro cui poscia la semente
4rinnoverà il prodigio della vita,

destò una secolare urna, dormente
sotto la terra dell’umor nutrita
delle tristi reliquie, e dal fiorente
8rigoglio delle fronde redimita.

Apparve allor sopra la morte il vanto
tener la vita, e dalle morte cose
11sempre di vita germinar l’incanto,

sì che ogni zolla rorida di pianto
può coronarsi di un cespo di rose,
14e da ogni rosa può sbocciare un canto.