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LA VITE



Or che il cucco forse è vicino,
mentre i peschi mettono il fiore,
     cammino, e mi pende all’uncino
     la spada dell’agricoltore.

Il pennato porto, chè odo
già la prima voce del cucco...
     cu... cu... io rispondo a suo modo:
     mi dice ch’io cucchi, e sì, cucco.

Sì, ti cucco, vite, chè sento
già nel sole stridere l’api:
     ti taglio ogni vecchio sarmento,
     ti lascio tre occhi e due capi.

O che piangi, vite gentile,
perchè al vento stai nuda nata?
     Se anch’io tra i fioretti d’aprile
     sembravo una vite tagliata!