Pagina:Canti di Castelvecchio.djvu/132

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116 primo canto


Galletti arguti, gloria dell’aia
che da due mesi v’ospita e pasce,
ora la vostra vecchia massaia,
quando vi sente, pensa alle grasce;

quando vi sente, pensa ai padroni
il contadino vostro che miete,
e mentre lega manne e covoni,
galletti arguti, con voi ripete:
Vita da re...!

Quando, odorati sempre di lolla,
lasciate i campi dove nasceste,
perchè, se un’aspra mano vi sgrolla,
voi vi beccate tra voi le creste?

Lunga è la strada, grave la state,
vi stringe il duro cappio di tozzo:
voi l’uno all’altro rimproverate
quel vostro canto chiuso nel gozzo:
Vita da re...!

Poi nel paese, tra quattro mura,
sotto il barlume forse d’un moggio,
nella cucina tacita e scura
voi ricordate l’aia ed il poggio;

e mentre tutti dormono, e scialba
geme la luce dalle finestre,
come un lamento lungo su l’alba
suona l’antico grido silvestre:
Vita da re...!