Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/144

Da Wikisource.
138 del calore nella vegetazione.

nel nostro emisfero, che fosse inclinato al nord, avrebbe una temperatura minore d’un altro orizzontale in egual paese; poichè mattina e sera non riceverebbe i raggi solari che assai obliquamente, e quindi resterà più umido e più esposto ai venti freddi. Fra le inclinazioni di ponente e levante sarà migliore quella a ponente, perchè più calda, quantunque amendue più fredde d’un terreno orizzontale, ricevendo esse i raggi obliqui anche a mezzogiorno. Quella di levante riceve il sole troppo presto, quando il terreno e le piante sono ancora inumidite dalla notte, quindi il riscaldamento riesce minore e più saltuario che a ponente, ove il sole battendo tardi trova il terreno e le piante di già riscaldate dall’aria, ch’essa pure riesce più secca e calda. Se poi il paese è soggetto a brine e geli, la posizione di levante riesce anche dannosa per la rapida evaporazione provocata da queste meteore. L’inclinazione a mezzodì aumenta la temperatura perchè riceve nelle ore di mezzo alla giornata i raggi solari più direttamente; perchè è difesa dai venti freddi del nord, e perchè il terreno asciuga più facilmente; ha inoltre il vantaggio che nel mattino i raggi vi battono assai obliquamente nel caso che vi fosse gelo o brina.

§ 150. Prima però di passare ad indicarvi l’influenza del calore sulla vegetazione, parmi necessario che v’insegni come si possa stabilire la temperatura media d’un paese per tutto un anno, per una stagione, per un mese, o per un sol giorno, e come si possa calcolare il calore impartito alle piante.

Per fare queste osservazioni occorrono varj termometri (centigradi) già riscontrati esatti e d’accordo fra loro. Il termometro che si vuol adoperare per avere la temperatura atmosferica deve essere posto all’ombra all’altezza non minore di 1m,50, isolato dagli oggetti che possano riverberare sopra di esso, e difeso in basso ed in alto da un piccolo piano che lo preservi dall’influenza del suolo e dallo spazio d’aria sovraincombente.