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umidita’ atmosferica. 165


Ravvicinando ora questa tavola a quella che già vi diedi pei giorni con sole, singolarmente per quelli che sono nell’estate, vedesi che la Valle del Po è in condizioni assai favorevoli, trovandosi la maggior quantità di pioggia nella primavera e nell’autunno, epoche in cui la vegetazione è allo stato erbaceo, o di germinazione, laddove nell’estate abbondano le giornate serene e per conseguenza calde ed utili alla maturanza dei cereali, della vigna e dei frutti dolci. In fatti nella pianura il prato non può sussistere che dove siasi istituita l’irrigazione, mentre nell’Inghilterra nell’Olanda e nella Normandia il prato resiste anche nell’estate, pel clima umido e dotato di frequenti e scarse pioggie. Le coltivazioni poi da noi adottate sono così appropriate alle nostre condizioni di umidità, che se casualmente nella stagione estiva le pioggie sono più abbondanti e frequenti dell’ordinario, si hanno vegetali più deboli, esili, che facilmente si piegano in basso, ricchi di foglie ma di frutto scarso ed immaturo. Da ciò il detto che fra noi la miseria viene in barca, ossia coll’abbondanza delle pioggie estive.

Fin qui abbiamo parlato relativamente al terreno piano, e poco elevato dal livello del mare. Ma se ci portiamo sopra i 1000m nei nostri climi, troviamo che sui monti per l’azione refrigerante che questi esercitano sul vapor acqueo che ascende dal piano, le rugiade, le nebbie e le pioggie sono più abbondanti.

Noi infatti osserviamo costantemente che le prime nubi partono dai monti, ove l’umidità si è condensata, e che poi per mezzo dei venti vengono portate nel mezzo della valle. Le sorgenti che si riscontrano sugli alti monti devono la loro acqua all’umidità che continuamente viene condensata ed assorbita dal suolo o dalle piante.

§ 178. Quando la temperatura che determina la precipitazione del vapor acqueo, discende sotto lo 0°, le goccioline si congelano e cadono sotto la forma di fiocchi solidi, che noi diciamo neve. Nei climi caldi la pioggia si cangia in neve