Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/343

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piante boschive. 335

za servirebbe 102.al tintore per avere il verde, per conciare le pelli; è un succedaneo alla china; il legno è assai forte e pieghevole, per il che si adopera alla costruzione dei carri.

§ 345. Il Faggio, fò (Fagus sylvatica) (fig. 102), ted. buche, fr. hêtre, costituisce il miglior bosco fra gli 800m ed i 1200m d’altezza. Il seme è assai pesante, e cade al piede dei matricini, i quali in tal modo tengono popolato il bosco coi novelli che crescono assai bene sotto la loro ombra, soffrendo poco anche la stillazione. Il faggio novello invece, all’aperto, soffrirebbe il freddo; quando però abbia raggiunta una certa robustezza allora vi resiste assai bene. Ordinariamente si coltiva a ceppata perchè rende di più, ma può essere allevato anche d’alto fusto; forma spesse radici e mantiene sodo il terreno. Il suo legno è assai ricercato per fare utensili e remi; il seme serve d’alimento ai majali, e dà pure una specie di olio.

§ 346. La Betula, Bedola (Betula alba) (fig. 103), ted. birke, fr. bouleau blanc, si eleva sui monti più d’ogni altra pianta frondifera, ed è quella che esige un terreno meno buono e meno profondo. Teme però l’ombra e la stillazione. Si può propagare per seme, ma ordinariamente lo si fa per polloni.