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dei boschi sacri. 379

durle a ceppata, scalvandole ogni 4 o 6 anni, affinchè non facciano troppa chioma. Si pianta l’ontano bianco nelle fenditure, riducendolo a capitozza od a ceppata; e s’impedisce il pascolo sulla tagliata. Nei terreni duri giovano i piantoni di salici, messi profondamente e ridotti a capitozza bassa; e si facciano palafitte, cominciando dal basso in alto, riempiendole di ciottoli, terra, piantoni, barbatelle e semi.

Quando lo scoscendimento sia prodotto dalle acque sotterranee si procuri di tirarle alla superficie e di ridurle in qualche depressione od invallimento naturale od artificiale; e quando ciò avvenga per la corrosione de’ ruscelli che corrono in senso orizzontale, si arginino o se ne devii il corso.

Se lo scoscendimento è già formato, sarà bene abbattere quelli alberi d’alto fusto che, essendo in vicinanza, minacciassero di cadere e di aumentarlo colla loro discesa.

§ 398. Boschi sacri contro le frane. Messa a nudo la roccia, se questa è molto ripida e formata da strati poco aderenti, per l’azione delle acque che vi penetrano e del gelo e del disgelo, essa cade in pezzi, e questi scendono finchè trovano una depressione od un ostacolo che li trattenga. Colmata la depressione, o trovato nelle piante un ostacolo troppo debole, continuano la loro discesa ancor più ruinosa, e si fanno strada pei boschi distruggendo ed ammaccando le piante, sicchè talvolta giungono fino al fondo della valle.

Ordinariamente non può ripararsi al distacco primitivo, poichè succede in luoghi erti ed inaccessibili, ma bisogna rimediarvi col mantenere le foreste, e coll’istituirne di nuove in basso, ove appena vi sia l’opportunità.

Quando vi siano boschi, non si faccia mai un taglio raso completo; alle piante deperenti che si abbattono si lascino i tronchi, dietro i quali si facciano nuovi impianti; si mantengano le orlature superiori ben fitte, ed i tagli si facciano orizzontalmente e dall’alto in basso, a liste strette, lasciandovi molte piante semifere.

Si atterrino le piante scadenti dell’orlatura superiore, lasciandole cadere attraverso i tronconi rimasti in piedi, perchè le sostengano: e dietro queste si procuri d’allevare, per semina od impianto, folte boscaglie, il pino, il larice, l’ontano, l’acero e la betula, che sono le piante che soffrono meno le contusioni fatte dai massi cadenti. Quando il terreno sia troppo sterile, si formino baluardi in direzione orizzontale con pali conficcati profondamente, alti 2 o 3m, non molto distanti fra