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392 prodotto dei boschi.

cuni usano invece di stabilire la base della meda su d’un piano sollevato da terra, onde possa penetrarvi l’aria per di sotto, costruendo a tal uopo un rialzo di sassi nel mezzo sui quale vien appoggiato il capo di grossi legni, che da esso si dipartono a guisa di raggi sostenuti all’ingiro esternamente, ed all’eguale altezza, da altri ciottoli; su questo piano che presenta dei vuoti per l’accesso dell’aria, si dispongono poscia le altre legne in piedi, come già si disse; e nel mezzo, invece di predisporre tre o quattro grossi e lunghi legni che formino camino, s’usa anche mettere un grosso e lungo palo che si leva dopo d’aver coperto ii mucchio con terra, restandovi per tal modo un foro che serve di camino.

In qualunque modo sia stato disposto l’ammasso ricoperto, s’introducono nel foro centrale delle brace minute, le quali incominciano a dar luogo alla combustione. Questo fuoco vi si mantiene per due o tre ore, dopo le quali esso è comunicato ai legni vicini; allora si copre e si ottura il foro o camino centrale, e si praticano altri fori all’ingiro del mucchio verso la parte superiore, onde richiamare la combustione verso la circonferenza. Dapprima esce il fumo biancastro e denso ma, dopo qualche tempo, si fa trasparente e di tinta quasi bleu; questo è un indizio che la carbonizzazione procede verso l’esterno. In seguito si chiudono questi fori, e se ne fanno degli altri più in basso, che si turano alla lor volta quando si presentano gli stessi segnali, e così si continua finchè si giunge alla base del cono. La combustione e la carbonizzazione procedono dall’alto in basso; le legna diminuiscono molto di volume, ed il cono si deprime sempre più, producendo delle screpolature nella coperta che abbisogna chiudere onde lasciar funzionare soltanto quei fori che si sono fatti a bella posta.

Terminata l’operazione, ossia chiusi anche gli ultimi fori, quando siasi veduto uscire il fumo trasparente e bleu, si lascia estinguere il fuoco da sè; e raffreddato l’ammasso, si scopre e se ne separa il carbone, mettendo a parte il legno carbonizzato imperfettamente, che farebbe fumo, e lo si conserva per mettere in altro mucchio. Il rimanente si conduce al coperto. Per questa operazione il legno perde quasi l’85 per 100 del suo peso, per cui vien diminuita d’assai la spesa di trasporto del prodotto d’un bosco, senza che se ne sia diminuito il valore.