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diversi modi d’irrigazione. 425

l’evaporazione continua dell’acqua riempie l’aria di un vapore contenente esalazioni putride, provenienti dalla decomposizione dei vegetali e degli animali che si succedono e muojono nell’acqua. Questo vapore nelle prime e nelle ultime ore del giorno, le quali sono le più fredde, si condensa presso terra, e guai a chi è obbligato a respirarlo od a ricevere quell’infesta rugiada. Le febbri gastriche, intermittenti o perniciose sono il castigo di chi vi si espone per incuria o per obbligo; specialmente se l’individuo non vi è assuefatto. Soltanto il buon sostentamento e l’uso moderato del vino, possono preservare il coltivatore dai nocivi influssi, ma sfortunatamente il lavoratore è miserabile, e la sua vita passa in breve tempo ad una precoce vecchiaja ed alla morte.

In vista di questi possibili danni per l’umana salute era ben necessario che i governi segnassero la distanza dai luoghi abitati per certe coltivazioni continuamente irrigate, quali sono la marcita e specialmente la risaja, sempre che il terreno circostante non fosse paludoso, e quindi convertibile in altre coltivazioni che non esigono l’irrigazione, oppure che non l’esigono che a lunghi intervalli. Anche oggidì esiste in Lombardia una legge (3 febbrajo 1809) per la quale nessuno può convertire un terreno a risaja senza un permesso speciale dell’Autorità amministrativa, essendo prescritta la distanza di 8000 metri dalla città capitale, 5000m dai comuni di prima classe e piazze forti; 2000m da quelli di seconda classe; e 500m da quelli di terza. Come pure è vietato di stabilire marcite nell’interno dei comuni; e si devono tenere a 1000m dalla città capitale, e 500m dai comuni di 1.a e 2.a classe e dalle piazze forti.

§ 448. Altre leggi che riguardano direttamente od indirettamente l’irrigazione sono quelle per le quali vien stabilito:

Che le acque dei fiumi appartengono allo Stato, tanto più se sono navigabili; ritenendosi pure dello Stato le isole dei fiumi navigabili.

Che le alluvioni e le isole dei fiumi non navigabili si dividono ai frontisti in ragione della proprietà fronteggiante.

Che tutte le opere che s’intraprendono nel dominio d’un fiume devono dipendere dall’Autorità governativa.

Chi poi volesse derivare le acque per uso dell’agricoltura, può condurle pel fondo altrui, pagando un quarto più del valore del fondo occupato, ed obbligandosi alla manutenzione dell’acquedotto ed alla rifusione dei danni che questo potesse