Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/481

Da Wikisource.

clima della vite. 473

perchè il melgone, il frumento, e quanto si coltiva nel terreno sottoposto possa crescere più liberamente, alza di troppo i gambi delle viti, e ne mette a mazzo i tralci per acquistar spazio e risparmiar fatica e legname. Poi, per non danneggiare gli altri prodotti del suolo, ommette le zappature, e le mondature delle cacciate inutili, o le protrae sin dopo il raccolto, cioè per lo meno sino al luglio, nella quale epoca le cure divengono presso chè inutili, ii male essendo già fatto, ed i grappoli già diminuiti nel tempo della fioritura o del primo ingrossare degli acini. Inoltre, il concime da stalla usato dai contadini pei cereali che si coltivano al piede della vite, la fa vegetare rigogliosamente, producendo molti tralci e molte foglie, a scapito della quantità e specialmente della qualità dell’uva, poichè non si fa altro che aumentare l’ombreggiamento intorno alla vite, ombreggiamento già grande pel crescere dei cereali, e delle piante di gelso o d’altro, disposte a sostegno dei gambi. Come pure in tal guisa si aumenta l’umidità del terreno e si diminuisce l’effetto benefico dei raggi solari; perciò la maturanza divien sempre più tarda, e facili sono le malattie dell’uva e l’ammuffimento dei grappoli negli ultimi istanti, prima della vendemmia. Infine la scarsità e la conseguente carezza del legname, fece il contadino economo nei sostegni, e si moltiplicò invece il numero delle piante vive, e così crebbe ancor più l’ombreggiamento dei terreno. Del resto, come vi dissi, noi possiamo far buoni vini, e non dobbiamo screditare i campagnuoli attribuendo loro una pigrizia che non esiste in fatto, ma piuttosto dovremo far di tutto per avviarli ad una ragionevole coltivazione.

clima della vite.

§ 484. La vite è incontestabilmente originaria dai climi caldi, come lo sono tutti i frutti dolci; e per conseguenza essa non vive dovunque, nè produce buon frutto nè lo matura se non nei climi caldi, piuttosto asciutti, poco dominati dai venti, e dove il divario tra l’estate e l’inverno non sia troppo sensibile.

Presso l’equatore, dove al livello del mare la temperatura media sarebbe di 28°, la vite non s’innalza più di 3000m sul monte, al piano l’uva rossa non matura bene più in là del 46° grado di latitudine, sino al 47° nelle posizioni migliori; sino al 49° l’uva bianca, pure nelle posizioni mi-