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476 clima della vite.

che più lo trattiene, che meno s’imbeve d’acqua e che più presto se ne libera. Indi avremo il terreno siliceo pietroso cui vada unita la marna calcare, o l’argilla, e quello di colore oscuro non vegetale, che maggiormente assorbe calore. Poi il terreno argilloso, indi il terreno vegetale o ricco di terriccio.

Anche anticamente ritenevasi che il terreno calcare, abbondante di ciottoli e di pietre, fosse il migliore per la coltivazione della vite; che anzi per mantenere maggiormente caldo il terreno intorno alla vite, usavasi circondarla di sassi; e vi fu anche chi suggerì selciare le vigne.

propagazione della vite.

§ 487. La vite si può propagare per seme, per talea, e per propaggine. In agricoltura però non è utile propagarla per seme, perchè, quantunque la pianta riesca più robusta ed acclimatizzata, pure siccome originaria di clima più caldo del nostro, essa crescerebbe assai lenta, e porterebbe un frutto più tardo, più piccolo e più aspro che non propagata cogli altri mezzi. Inoltre in questo caso richiederebbesi l’innesto, e la vite impiega molto tempo ad acquistare una grossezza sufficiente per questa operazione; e finalmente perchè innestata riesce di minor durata, non avendo un legno molto compatto.

142.§ 488. Generalmente adunque si usa moltiplicarla per talee, che in viticultura diconsi magliuoli, per la forma di martello che si dà alla talea o piantoncino. Il magliuolo è quindi un tralcio del nuovo anno, staccato dalla pianta con un pezzetto del tralcio vecchio di due anni, facendo un taglio sopra e sotto la sua inserzione, per cui la talea assume una figura di martelletto (fig. 142). Questa porzione di legno vecchio dev’essere piccola ed appena sufficiente per difendere gli occhi o le gemme che sono alla base del nuovo tralcio.

I migliori magliuoli sono quelli che si prendono dal primo terzo del tralcio vecchio vicino al collo o capo della vite, dopo i primi due o tre rami che servono alla stessa vite pel frutto del ven-