Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/509

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della potatura. 501


154.Vorrei inoltre che s’introducesse il costume di escludere le donne ed i ragazzi dall’eseguire la potatura. Infatti non è raro il vedere nei campi, e singolarmente in quelli coltivati a massajo, una torma di donne, ragazze e ragazzi con qualche vecchio che non è più buono a sostenere la vanga, scorrere come un’orda nemica lungo i filari delle viti, stirando in basso, tagliando e riducendo a fascine i tralci recisi con una furia e confusione, che ci dà certo indizio di un lavoro nojoso, ma che pur bisogna fare una volta all’anno. Non è quindi a meravigliarsi che la vite renda poco e deperisca presto essendo così malmenata e guasta. Io invece vi dico, giacchè abbiamo queste viti, e che dobbiamo soffrirne l’ombra, essere necessario che se ne ricavi il maggior frutto, il maggior compenso possibile per questo ombreggiamento, il che non si potrà mai ottenere in quel modo.

§ 513. Del palare, tendere o legare le viti. Tutte queste operazioni devono essere fatte colle seguenti cautele:

La distanza del palo dalla linea delle viti deve essere misurata dalla loro vigoría, dalla bontà del terreno, e dall’uso cui si vuol sottoporlo.

Il numero dei pali dev’essere in proporzione dei tralci; e di questi non se ne tireranno più di due o tre per palo, possibilmente provenienti da due diversi pedali, onde riescano più divisi fra di loro, e quindi godano di maggior sole e ventilazione.

Nelle viti disposte da mezzodì a tramontana si dovranno suddividere i tralci per modo che da ciascun lato ve ne sia un numero pressochè uguale, procurando anche di mantenere, ove si possa, ciascun tralcio dal lato ove sorge.

I tralci devono essere legati ai pali in modo da non essere troppo stirati; e la legatura si farà in un punto più basso relativamente al collo della vite, cosicchè la cima del tralcio pieghi in basso ad arco. Questa piegatura è la più propizia perchè il tralcio faccia e mantenga una maggior quantità di grappoli; e voi infatti la vedrete posta in uso per le spalliere per aver maggior quantità di frutto; e la vedrete anche naturalmente nelle piante fruttifere, i di cui i rami orizzontali sono sempre i più carichi di fiori e di frutti che non i rami