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della potatura. 503


§ 514. Altre operazioni che si possono considerare secondarie ma che pure sono di gran vantaggio alla vite ed alla quantità dell’uva, sono: la zappatura, la scalzatura, il levare la corteccia morta dal gambo, lo sgarzolare e lo sfrascare.

La zappatura non si deve mai tralasciare ogni anno, anzi le viti vogliono essere zappate più volte all’anno, tanto più se sono in terreni freddi, compatti, o facili a lasciar crescere le erbe. Con questa operazione il terreno si fa più soffice, penetrabile all’aria ed al calore solare, ed asciuga più presto dopo le pioggie.

La zappa non deve essere molto grande, ma piuttosto lunga e non più larga di 0m,07, perchè meglio e con minor fatica serva a smovere profondamente il terreno, senza lacerare e tagliare una infinità di radici. Nei primi anni è meglio zappare superficialmente, ma in seguito bisogna smuovere più profondamente, e levare anzi le radici troppo superficiali. La zappatura non deve limitarsi presso il gambo, ma è necessario che comprenda almeno 1m,50 per ciascun lato, onde il vantaggio sia risentito dalle radici minori e più giovani. In primavera si zapperà di mattino, e nell’estate invece dopo il mezzogiorno; nè mai si praticherà questa operazione quando il terreno sia troppo bagnato, o nelle ore troppo calde.

§ 515. Un’altra operazione, pure assai utile per la vite, è la scalzatura, la quale consiste nel levare la terra presso il gambo; lasciandovi così una specie di fossa per circa un mese, per poi rimettervi la terra, rincalzando nuovamente e facendo anzi un rialzo presso la vite.

Questa operazione si fa allo scopo di togliere e levar via diligentemente le radici superficiali, per meglio concimare, e perchè le radici più profonde si riscaldino più facilmente. Allo scopo di levare le radici superficiali si deve eseguire in autunno, subito dopo la vendemmia, perchè in quest’epoca la vite non geme e soffre di meno; il taglio dev’essere netto e rasente al pedale, perchè più presto si rimargini; subito dopo il taglio si copriranno le ferite con parte della terra, rimettendo il resto dopo un mese, in momento che non sia troppo bagnata, ma il più scorrevole ed asciutta che sia possibile. Nella primavera abbisognerà levare diligentemente i teneri germogli che venissero dai luoghi ove sono state tagliate le radici.

Quando la scalzatura si faccia per concimare la vite, si farà parimenti in autunno, ricoprendo immediatamente. La terra si apre un poco più lungi dal pedale onde il concime